I fatti risalgono al 2004 quando la piccola Denise Pipitone, che allora aveva solo 4 anni, scomparve da Mazara del Vallo.
Da quel giorno, sua madre Piera Maggio non ha mai smesso di cercarla, sperando di poterla riabbracciare. Il caso di Denise Pipitone ha infiammato le cronache italiane, senza mai smettere di essere al centro delle ricerche.
Numerosi sono stati gli appelli lanciati per ritrovare l’allora bambina, ma nonostante le diverse piste seguite negli anni, nessuna di queste si è rivelata fruttuosa.
La scomparsa di Denise Pipitone
Il 1° settembre del 2004, Denise Pipitone aveva solo 4 anni quando scomparve dalla sua casa a Mazara del Vallo, in provincia di Trapani. Viveva con la mamma Piera Maggio, e con Tony Pipitone, il padre che l’ha riconosciuta, ma quel pomeriggio di caldo torrido fu l’ultima volta che la bambina venne vista nella sua casa.
Dapprima gli inquirenti si sono concentrati sulla pista familiare: infatti la sorellastra Jessica, figlia del padre biologico di Denise, Piero Pulizzi, fu accusata di rapimento per gelosia insieme all’ex fidanzato Gaspare Ghaleb.
La ragazza fu processata ma infine assolta per insufficienza di prove. Anche la madre, Anna Corona, fu accusata per sequestro di minorenne, e la procura di Marsala richiese che venisse condannata a scontare 15 anni di reclusione.
La storia della bara bianca
All’epoca dei fatti, quando a condurre le indagini c’era il Dott. Alberto di Pisa, arrivò una telefonata anonima super inquietante. Nelle campagne vicine a Mazara del Vallo, venne infatti segnalata la sepoltura di una piccola bara bianca, che però venne ritrovata vuota.
I campioni di DNA prelevati dal suo interno vennero confrontati con quello di Denise, ma non fu trovata corrispondenza. Tuttavia, il Dott. Di Pisa ha sempre riferito di questo elemento come significativo, sia pur di difficile interpretazione.
Le piste seguite
Nel video girato dalla guardia giurata, Felice Grieco, nella stazione di Milano, era stata ripresa una bambina che parlava in italiano riconosciuta con il nome di Danase. Questa, definita “pista Rom”, fu però accantonata a causa dell’esito rivelatosi negativo.
Successivamente, si fa luce sulla pista della Valtellina risalente all’aprile del 2005, quando una ragazza kosovora di nome Gijlia, che oggi ha 36 anni, all’epoca aveva mostrato ad una signora egiziana la foto di una bambina di nome Danas e della sua presunta madre, Shakira. Questa bambina somiglia molto a Denise Pipitone, e inoltre mostrava una cicatrice sulla guancia e parlava italiano. Anche questa pista ebbe esito negativo.
L’ultima seguita fu la pista bosniaca: la giovane bosniaca di nome Denisa, fu accompagnata in caserma dove le era stato prelevato un campione di saliva. Anche la sua carta d’identità riportava alla data di nascita del settembre 2002, quasi due anni dopo quella di Denise Pipitone. Purtroppo anche questo dna non si è rivelato compatibile con quello della bambina di Mazara.